Condannata a usare Java, l'azienda di Redmond per consolarsi forse si compra Flash.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-01-2003]
Come annunciato in un precedente articolo, Microsoft dovrà includere nei propri prodotti il vero Java, quello di Sun, invece della propria versione menomata e incompatibile: questo è il risultato di un ordine del giudice che presiede la causa antitrust intentata da Sun contro Microsoft per aver violato gli accordi sull'uso di Java.
E' un evento importante, nonostante le apparenze, perché Java è un'idea geniale: un linguaggio che consente di scrivere programmi che funzionano indipendentemente dal sistema operativo. Negli altri linguaggi occorre invece scrivere tante versioni differenti dei programmi, una per ciascun sistema operativo.
Il problema di Java, dal punto di vista di Microsoft, è che appunto rende irrilevante il sistema operativo. Non importa se usate Windows XP, 98 oppure Linux o Mac: lo stesso programma gira su tutti i computer (e persino su certi nuovi telefonini).
Il risultato è che molti siti "ottimizzati" per funzionare con Internet Explorer non funzionano con gli altri browser: per essere più precisi, le applet Java presenti in questi siti sono conformi alla Java Virtual Machine bastardata di Microsoft invece che alla vera JVM di Sun, per cui se l'utente non ha installato la JVM giusta, il sito non funziona. Il linguaggio che doveva unificare l'universo dei computer si trova a dividerlo.
L'obiettivo piuttosto evidente di questo pasticcio era rendere scomodo Java e quindi indurre gli utenti a non adottarlo, rimuovendo la minaccia che esso costituisce per Windows.
Può sembrare un precedente pericoloso il fatto che un giudice dica a una società quali tecnologie usare e quali no, ma il concetto fondamentale è che Microsoft sta sfruttando il proprio monopolio per impedire alla concorrenza di insidiarlo, e questo è un comportamento illegale. E come dimostrato da molti altri casi, non basta la semplice selezione naturale delle forze di mercato per correggere la stortura di un monopolio: ci vuole un intervento dall'alto.
Nel frattempo circolano voci secondo le quali Microsoft, per consolarsi dello smacco, starebbe pensando di acquistare Macromedia, nel tentativo di adottare un altro approccio per "spezzare le ginocchia" (per usare la vivace metafora adottata dal giudice del processo Sun/Microsoft) a Java.
Come probabilmente sapete, Macromedia è responsabile del diffusissimo Flash, un software che consente di creare pagine Web ricche di animazioni vettoriali (i siti adornati dalla classica dicitura "skip intro" e ci mettono una vita per caricarsi, per intenderci). Flash è, come Java, multipiattaforma: funziona con qualsiasi sistema operativo. Per questo motivo, per Microsoft è una minaccia, perché rende possibile agli utenti usare il Web senza dover ricorrere ai prodotti Microsoft.
Purtroppo Macromedia non naviga in acque finanziarie molto prospere, per cui è esposta al rischio di un'acquisizione.
Maggiori info su The Register, Bbc e ancora The Register.
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