Chiudere The Pirate Bay è solo uno strumento: l'obiettivo è ottenere soldi da tutti i navigatori, proprio come fa la mafia col pizzo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-02-2012]
Peter Sunde, fondatore ed ex-portavoce di The Pirate Bay, ha scritto un articolo per TorrentFreak in cui cerca di fare luce su che cosa ci sia davvero dietro la lotta alla pirateria.
Lo riportiamo integralmente nella nostra traduzione.
Due giorni fa ho letto la notizia secondo la quale The Pirate Bay sarà probabilmente bloccata nel Regno Unito. È stato deciso dalla Corte Superma, il che è divertente perché uno non si aspetta che un caso venga presentato per la prima volta proprio lì. Sembra che qualcuno abbia voluto risolvere le cose in fretta, il che basta per dar vita a domande e preoccupazioni.
Come molti di voi sapranno, una volta ero il portavoce di The Pirate Bay.
Ho lasciato il sito qualche anno fa per continuare a lavorare su Flattr e altri progetti, ma sono interessato come lo sono sempre stato alle questioni che riguardano il copyright, Internet e la censura. Continuo a seguire questi argomenti e tengo d'occhio le notizie.
Dopo aver dato una scorsa alla decisione della Corte Suprema circa il blocco di Pirate Bay nel Regno Unito, sono stato attirato dalle tattiche dell'accusa. Sembrano sapere chi gestisce il sito, ma per qualche motivo hanno deciso di non includere queste persone nel contenzioso.
Hanno messo insieme una lista di motivi, per lo più sproloqui, a proposito di quanto sia difficile trovare le persone dietro al sito. Ma lo è davvero?
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Affermano ancora che io e due vecchi amici restiamo come amministratori, insieme al vecchio padrone dell'ISP che TPB aveva nel 2005. Tuttavia, hanno deciso di non includerci. (Nessuno di noi è davvero un amministratore, cosa che probabilmente sanno. In realtà, una delle persone incluse nella lista potrebbe anche non essere più in vita, sono secoli che non riusciamo a raggiungerlo).
Chi ci accusa dice di sapere quale azienda è proprietaria di TPB, ma ha deciso di non includerla nella denuncia. Chiunque abbia mai dato vita a una società sa che deve indicare un indirizzo, quindi non è poi così difficile trovare un rappresentante dell'azienda. Indirizzi e roba del genere sono sempre informazioni pubbliche.
Dunque, perché non sono inclusi? C'è una ragione più profonda che sta alla base di tutto ciò? Certo che c'è. Il loro interesse principale non è fermare TPB. Sono interessati ad adossare la responsabilità all'industria delle telecomunicazioni.
Ti invitiamo a leggere la pagina successiva di questo articolo:
Estorcere soldi agli ISP
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