I tagli al budget costringeranno l'agenzia a rinunciare al Pianeta Rosso. Gli europei si rivolgeranno ai russi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-02-2012]
L'annuncio ufficiale arriverà soltanto lunedì prossimo, dopo la presentazione del budget assegnato dal Congresso alla NASA per il 2013, ma ormai è già nell'aria: gli USA rinunceranno a Marte.
I pesanti tagli ai finanziamenti che l'amministrazione Obama imporrà all'agenzia avranno come conseguenza un serio ridimensionamento delle ipotesi di conquista del Pianeta Rosso, e la prima vittima sarà la missione ExoMars.
Nata inizialmente come progetto dell'ESA, cui poi la NASA si è aggregata permettendone l'espansione e l'idea di aumentare la strumentazione che dovrebbe giungere su Marte, ExoMars ha come scopo lo studio dell'atmosfera del pianeta tramite il lancio di un orbiter e in seguito l'esplorazione della superficie tramite rover.
L'atteso abbandono della NASA costringerà l'ESA a trovare un nuovo partner, che a questo punto va assumendo la fisionomia del Roscosmos, l'agenzia spaziale russa.
Nonostante il recente fallimento di Phobos-Grung, i russi sono il candidato migliore per sostituire gli americani, sebbene già pare che la scelta (che comporta anche un cambio del razzo vettore) costringerà l'ESA a ridimensionare un po' le ambizioni della missione, adottando rover più leggeri e dunque rinunciando ad alcune strumentazioni.
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Il lancio del rover Curiosity diventa quindi l'ultima missione NASA diretta verso Marte, almeno per un po'.
Le speranza di trovare tracce di vita, tuttavia, sono appena state ridimensionate da uno studio dei dati fornite dalla sonda Phoenix, sempre della NASA, effettuata dall'Imperial College di Londra.
In sostanza, è possibile che un tempo ci sia stata acqua liquida su Marte, ma questa non sarebbe durata per un periodo superiore ai 5.000 anni, e molto lontano nel tempo; il pianeta starebbe vivendo una fase di siccità, in cui è possibile la presenza di ghiaccio soltanto, che durerebbe da circa 600 milioni di anni.
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