L'idea dei motori di ricerca con censura incorporata lascia da sempre molto perplessi dal punto di vista etico, proprio perché si tratta di una censura che non si sa bene da chi sia decisa e con quali criteri venga applicata. E fino a che punto i filtri possono essere considerati efficati?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-05-2002]
La BBC ha introdotto pochi giorni fa un motore di ricerca che ha lo scopo dichiarato di proteggere i deboli e i plagiabili dalla pornografia, dall'odio razziale e dalle altre idee devianti che albergano in Rete. Punto informatico ha dedicato un articolo in cui ha messo alla prova i potenti filtri che dovrebbero impedire l'accesso, tramite questo motore, a siti non adatti a tutta la famiglia. L'idea dei motori di ricerca con censura incorporata lascia da sempre molto perplessi dal punto di vista etico, proprio perché si tratta di una censura che non si sa bene da chi sia decisa e con quali criteri venga applicata.
Ma è soprattutto dal punto di vista tecnico che si sono sempre levate le obiezioni più rumorose (nel senso di pernacchie). La teoria è che qualsiasi filtro avrà per definizione delle falle e che un dodicenne ormonalmente motivato riuscirà comunque a scovare siti porno o neonazisti o fondamentalisti, se ci si mette con un po' d'impegno. Creare un motore di ricerca censurato, insomma, sarebbe una perdita di tempo e una pia illusione.
Come regge il tentativo della BBC? Piuttosto bene, ma non nel senso che vi aspettereste. Infatti è sì scavalcabile con facilità, ma soprattutto è una fonte inesauribile di risate.
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1 - Etica e tecnologia
2 - Superare i filtri
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