Italia, via libera al trojan di Stato

Col nuovo codice penale i pm possono invadere il domicilio digitale dei cittadini grazie ai ''captatori informatici''.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-06-2017]

trojan di stato

Lo scorso 14 giugno il Parlamento ha approvato in via definitiva la legge che riforma il codice penale e il codice di procedura penale.

Tra le varie novità introdotte con la riforma, una in particolare è stata per lo più ignorata dal grande pubblico ma costituisce un punto importante per la riservatezza dei cittadini: l'introduzione del trojan di Stato.

La legge prevede infatti l'utilizzo dei cosiddetti «captatori informatici» per i dispositivi elettronici (dai Pc agli smartphone, ma anche qualsiasi apparecchio dotato di microfono, come le Smart Tv o certi elettrodomestici a comando vocale): si tratta di sistemi per intercettare le comunicazioni che hanno già destato la preoccupazione del Garante per la Privacy Antonello Soro.

La legge prevede che le autorità giudiziarie possano installare un «captatore informatico», comunemente detto "trojan di Stato", sui dispositivi da controllare e ne regolamenta l'uso attraverso alcune direttive.

Innanzitutto, l'attivazione del microfono deve avvenire soltanto quando viene inviato un comando esplicito, in base a quanto stabilito dal decreto del giudice che ne autorizza l'uso.

Poi, la registrazione deve essere avviata dalla polizia giudiziaria, che deve aver cura di indicare orario di inizio e fine della registrazione.

I problemi, come sottolinea l'avvocato Monica Senor, cominciano però quando si considera la lista dei reati per cui l'uso del trojan di Stato è ammesso, elencata in un lungo articolo con ben 95 commi e molto confuso.

«Sembra una tecnica normativa utilizzata appositamente per sviare» ha spiegato l'avvocato. «Altro che gravi reati per criminalità organizzata. La lista è molto molto più lunga e pervasiva».

Al di là di reati odiosi come la riduzione in schiavitù, la tratta di persone, la prostituzione e la pornografia minorile, la violenza sessuale nei confronti di minorenni, il sequestro a scopo di estorsione l'elenco apre all'utilizzo del trojan nel domicilio privato dell'indagato in un'ampia serie di casi: «dalla minaccia all'insider trading, alla molestia per telefono».

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In effetti non c'è proporzionalità tra questi reati e l'utilizzo di uno strumento gravemente invasivo tanto che si è arrivati a parlare di tortura digitale», aggiunge l'avvocato Francesco Paolo Micozzi. «La difesa, di fronte ai risultati probatori provenienti dall'attività del trojan, rischia di restare spettatrice e non attrice, nell'impossibilità di contestare alcunché».

«Il malware ha potenzialità estremamente invasive e pervasive: consente agli inquirenti di accedere a tutto il contenuto del device infettato: file, e-mail, chat, immagini, video, rubriche, screenshot, etc. Sui nostri device c'è tutta la nostra vita privata» aggiunge l'avvocato Senor.

La legge getta insomma le basi affinché l'utilizzo del trojan possa, quantomeno in teoria, essere lasciato ampiamente alla discrezioni sia del Governo, cui ora spetta il compito di disciplinare le intercettazioni di comunicazioni con i captatori, sia a giudici e pm che si troveranno nei fatti ad adoperarli e avranno fra le mani uno strumento per acquisire l'intera vita digitali degli indagati.

E se ci sono avvocati che ritengono che sarà «la dialettica pm-difesa-giudice» a garantire un uso corretto degli strumenti, non è sbagliato parlare, come fa l'avvocato Senor, di «grave invasione del domicilio digitale dei cittadini».

«Quello che non è possibile, per norma e per giurisprudenza, fare nella mia casa in teoria è possibile farlo sul mio cellulare» conclude l'avvocato.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 10)

molti reati si scoprono grazie alle intercettazioni. ricordate mani pulite o i costruttori che ridevano per il terremoto, o mafia capitale, ecc. se le modalità di comunicazione evolvono, debbono farlo anche li modalità di intercettazione.
11-7-2017 22:14

@esperanza Se capisco bene ciò che intendi è che su FB le persone su certi temi non si esprimono liberamente per paura di essere tracciati e schedati, se è così direi che costoro arrivano un pochino tardi poiché è da quando si sono iscritti a FB che sono tracciati e schedati su ogni cosa che postano o fanno tramite FB. Sul tema trojan... Leggi tutto
9-7-2017 17:09

{esperanza}
@ GNU HACKERS Non sono tutti lobotomizzati, moltissimi sono solo cauti perché ormai hanno il grande fratello che li osserva. Nome e cognome veri, obbligatori per la registrazione, con dati incrociati con mail e telefono, e le aziende che prima di assumerti o di farti una polizza assicurativa vanno a curiosare su fakebook e altri... Leggi tutto
25-6-2017 11:55

{GNU HACKERS}
Ho girato la news su Facebook, vedete forse una presa di posizione? È gente lobotomizzata e che non difende la libertà, dunque sono senza speranza. Levargli la libertà sarebbe uguale, non ne capiscono l'importanza. Saluti
24-6-2017 12:19

{ricardo}
E' sempre più uno stato di trojan. I cervelli scappano a gambe levate, le divisioni interne si acuiscono, la disoccupazione dilaga con le inevitabili conseguenze, gli investitori esteri non si fidano giustamente dei mentecatti che dovrebbero guidarci, e i capitali nazionali prendono il volo verso le società estere,... Leggi tutto
22-6-2017 22:35

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