Huawei licenzia due persone con la legge Fornero

Avviata la procedura di licenziamento per motivi economici per due dipendenti della sede di Roma. Huawei precisa: esodo incentivato e risoluzione consensuale.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-09-2012]

huawei

La cinese Huawei (che gestisce la rete di Fastweb) sarebbe la prima azienda italiana a mettere in pratica la nuova procedura che permette il "licenziamento per motivi economici", dopo aver tentato una conciliazione e corrispondendo un indennizzo economico ai lavoratori, senza più i limiti imposti dalla precedente formulazione dello Statuto dei Lavoratori. Così sostiene Giorgio Serao, membro della segreteria nazionale del sindacato Fistel-Cisl.

Secondo Serao, il gruppo cinese Huawei Technologies avrebbe licenziato due lavoratori della sede di Roma, appellandosi all'articolo 1, comma 40, della legge numero 92 del 28 giugno 2012, ovvero la cosiddetta riforma Fornero, in vigore dal 18 luglio scorso. L'articolo continua qui sotto.

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"Si tratta di due lavoratori attivi nelle attività di back office, non quadri", ha spiegato Serao all'agenzia Reuters, proseguendo: "Huawei ha giustificato il provvedimento sostenendo di voler risparmiare".

Secondo il sindacalista "Huawei è una società in crescita, sia come business, sia come livelli occupazionali nel nostro paese e non può utilizzare la legge Fornero per sbarazzarsi dei lavoratori indesiderati".

Huawei Italia precisa invece che non è stato comunicato alcun licenziamento, ma è stato avviato l'iter per la risoluzione consensuale di un rapporto di lavoro.

Huawei, facendo riferimento a una sola lavoratrice, sostiene che è stata avviata "la normale procedura di conciliazione prevista dal nuovo articolo 7 della legge n. 604/66, finalizzata a favorire la risoluzione consensuale del rapporto e a incentivare l'esodo" e parla di "una procedura perfettamente legittima, seppur dolorosa, che si inserisce all'interno della riorganizzazione di una singola divisione".

Al contrario, secondo Huawei, "i toni violenti della dichiarazione di Serao rappresentano una grave rottura rispetto alla relazione costruttiva e serena finora avuta da Huawei con la Fistel-Cisl, come con tutte le altre organizzazioni sindacali".

L'azienda conclude annunciando la propria "disponibilità a un sereno confronto, su questo e su altri temi, con chiunque si ponga nei suoi riguardi con correttezza e lealtà".

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 6)

{critter}
@Blind Guardian: non riesco a capire il nesso fra il tuo commento e le mie affermazioni. Sono abbastanza vecchio da aver visto l'italia e molte parti del mondo cambiare nel corso dei decenni, ed ho visto come le regole del lavoro e della sicurezza sociale sono cambiate in senso sempre più garantista e restrittivo. Sempre... Leggi tutto
13-9-2012 12:52

La gente pericolosa è quella che, come te, pensa che si viva per lavorare e non il contrario. Tu sei liberissimo di essere uno schiavo e sottometterti ai capricci dei potenti che da un momento all'altro possono buttarti su una strada e pretendono anche che tu dica grazie. Ma almeno abbi la dignità di non sparare idiozie... Leggi tutto
10-9-2012 09:59

"la crisi generale del mercato delle telecomunicazioni in Italia, ha causato una significativa contrazione dei ricavi attribuili alla vendita di apparati telefonici. La Huawei poi scrive che “ciò ha comportato l’esigenza di una riorganizzazione della business unit (gruppo di lavoro) finalizzata al contenimento dei costi e alla... Leggi tutto
9-9-2012 19:14

{critter}
Il licenziamento di due operai fa tale notizia da giustificare un articolo... ...quando lo leggeranno all'estero, sicuramente i dirigenti di società ed enti di ricerca saranno invogliati ad investire in italia e ad assumere montagne di persone... L'italia è un paese ingessato da regole così restrittive e... Leggi tutto
7-9-2012 21:02

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Non è giusto che un'opinione scritta su Internet sia considerata pari a un articolo su un giornale. Bisogna rivedere al più presto le leggi sulla difesa dell'onore e sulla diffamazione.
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