Si chiude con un'assoluzione il caso dei bollini Siae

I contrassegni pretesi dalla Siae sono illegittimi: il tribunale di Cesena ha prosciolto l'imprenditore accusato di aver venduto Cd senza bollino.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-11-2008]

Sirotti Gaudenzi Siae bollino assolto

Karl Josef Wilhem Schwibbert è stato assolto dopo quasi nove anni. Se il nome non dice niente ai più, forse qualcuno ricorderà più facilmente la vicenda dei bollini Siae, che la Società vorrebbe veder applicati su ogni supporto di registrazione ma che sono già stati dichiarati illegittimi sia dalla Corte di Giustizia europea in Lussemburgo, sia dalla nostra Corte di Cassazione.

L'Europa si era espressa contro i bollini un anno fa, nel novembre del 2007, dichiarandoli contrari alle normative comunitarie: prima dell'introduzione di una "normativa tecnica" (qual è il contrassegno Siae) occorre infatti notificare il progetto legislativo alla Commissione Europea, cosa che non è mai stata fatta.

La Corte di Cassazione nei mesi scorsi aveva posto la sentenza Schwibbert emessa dalla Corte di Giustizia della Comunità europea a fondamento del principio in base al quale sono inapplicabili le norme penali che prevedono l'obbligatorietà del bollino SIAE. Con numerose sentenze, a partire dallo scorso febbraio, la Cassazione ha dichiarato assolti tutti gli imputati per reati in cui era prevista una sanzione a fronte della mancata apposizione del bollino (anche se nessuna di queste sentenze di Cassazione erano riferite espressamente a Schwibbert, al contrario di quella della Corte di Giustizia europea).

Karl Josef Wilhem Schwibbert, titolare della società KJWS (l'Internet provider che ha sede a Pievesistina di Cesena) era stato accusato di aver commercializzato Cd contenenti immagini d'opere d'arte privi del contrassegno Siae. La Procura della Repubblica aveva poi aggiunto nuove contestazioni a quelle originarie.

Il 5 novembre il Giudice Barbara De Virgiliis del Tribunale di Cesena ha assolto l'imprenditore cesenate anche da queste ultime contestazioni, accogliendo le richieste del suo difensore (l'avvocato Andrea Sirotti Gaudenzi) e utilizzando la formula dell'articolo 129 del Codice di procedura penale: con sentenza predibattimentale si è ritenuto che non ci fossero gli estremi per configurare alcun reato.

Il Tribunale di Cesena ha inoltre stabilito che lo Stato italiano e la Siae dovranno far fronte anche alle spese relative al procedimento svoltosi dinanzi alla Corte del Lussemburgo.

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Commenti all'articolo (1)

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7-11-2008 07:07

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