Secondo il principio dell'autodeterminazione nell'uso delle tecnologie, l'iPhone è mio e lo uso con la compagnia telefonica che mi pare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-09-2007]
Se compro una macchina, sono libero di modificarla, metterci alettoni e cerchi in lega, usare la benzina che preferisco o metterci un impianto a gas, cambiare il colore, l'impianto stereo o i coprisedili. Se compro un Apple iPhone devo tenermelo così com'è, perché qualcuno ha deciso che non posso guardarci dentro.
In nome del principio di autodeterminazione nell'uso delle tecnologie (l'ho comprato, è mio e ci faccio quello che voglio) la comunità degli Hacker si è mobilitata per capire il funzionamento dei "telefoni con la mela", e obbligarli a fare quello che vogliono i loro proprietari anzichè quello che vuole Steve Jobs e gli azionisti della Apple.
Il lucchetto più grosso e fastidioso è quello dei cosiddetti DRM, i sistemi di gestione digitale dei diritti d'autore che possono decidere quante volte puoi ascoltare un brano o vedere un film prima che si autodistruggano e quali dispositivi sono abilitati alla riproduzione dei contenuti.
Si tratta di "Dvd Jon", al secolo Jon Lech Johansen, un hacker norvegese che vuole sfidare la legge per affermare un principio molto semplice: l'iPhone è mio e lo uso con la compagnia telefonica che mi pare.
A dimostrazione che il mercato è tutt'altro che libero, Apple ha deciso che i suoi telefoni funzioneranno solamente per gli utenti della At&t e solo pagando cifre esorbitanti (36 dollari di attivazione e 60 dollari al mese per il piano tariffario più accessibile).
Per scoraggiare queste pratiche monopolistiche e anticoncorrenziali serve a poco rivolgersi alle associazioni dei consumatori, men che meno ai vari garanti e authority che nella migliore delle ipotesi intervengono con esasperante lentezza.
L'unica speranza sono gli Hacker, e la loro voglia di liberare le informazioni e le tecnologie.
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