Il Tribunale Amministrativo del Lazio giudica illegittima e non giustificata la cacciata del consigliere Rai Angelo Petroni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-06-2007]
Come previsto, il TAR del Lazio ha dato torto al Ministro dell'Economia in merito alla defenestrazione del consigliere Angelo Petroni inviso alla maggioranza di governo.
Il merito della sentenza lo leggeremo poi, ma l'importante è che l'impugnativa sia stata accolta in quanto presentava decisamente il necessario "fumus boni juris".
Che i motivi addotti fossero speciosi e le conclusioni tirate per i capelli, lo si era capito subito; dalle interviste ma soprattutto dalla penosa udizione del ministro in Commissione Vigilanza, costretto a spegare l'inspiegabile e cioè che il consigliere Rai era stato dimissionato per motivi che nulla avevano a vedere con detti e fatti a lui imputabili e che -secondo Padoa Schioppa- avrebbero determinato l'incompatibilità della sua posizione rispetto a quella degli altri consiglieri.
La prova dell'inciucio sarebbe addiruttura depositata agli atti della Commissione di Vigilanza, avendo affermato il rappresentante del Tesoro in quota Rai che -se ne avesse avuta la possibilità- avrebbe sostituito l'intero CDA; e non sarebbe pretender troppo dalla logica che l'assunto fosse terminato con un chiaro "di assoluto gradimento mio e del Governo che rappresento".
Mera spocchia politica quindi, mirata all'occupazione di poltrone, seggiole e panche; vedremo prossimamente se nel gioco dei quattro cantoni saranno movimentati anche gli sgabelli.
Ma è certo che, dopo l'altrettanto penoso spettacolo del Ministro che -per difendere gli ordini ricevuti in sede di Consiglio dei Ministri- se la piglia con un militare al sommo della gerarchia accusandolo di tale indisciplina da rasentare la deriva golpista, c'è poco da sperare sull'indipendenza dell'informazione alla luce di quel che capita a quelli che d'informazione si occupano.
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