L'uomo che ha scaricato su Telecom una montagna di debiti, verrebbe ricoinvolto nell'azienda su pressione di D'Alema e Bersani.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-03-2007]
Roberto Colaninno è il padre della "madre di tutte le scalate", quell'Opa su Telecom Italia che le ha lasciato addosso trentasei miliardi di euro di debiti, non per fare investimenti ma solo per rimpinguare le sue tasche, quelle di altri azionisti, le banche d'affari che hanno ricevuto miliardi di commissioni sull'affare. Sempre Colaninno è l'uomo che ha venduto Omnitel a Vodafone per avere una parte delle risorse per dare la scalata a Telecom, riuscita solo grazie all'indebitamento.
Sempre Colaninno ha realizzato quella "operazione Seat" con la fusione Tin.it, che ha fatto gridare al conflitto di interesse per la sua presenza in Seat come azionista e che poi si è rivelato un pessimo affare tranne che per lo stesso Colaninno, per Pelliccioli che ne era l'amministratore delegato e per la De agostini (di cui Pelliccioli, oggi, è diventato amministratore delegato).
Colaninno ha poi acquistato per una cifra spropositata il portale internet brasiliano che si è poi rivelato un enorme bluff e ha venduto a Tronchetti Provera la propria quota in Olimpia con una transazione, per cui è oggi indagato l'ex manager Unipol Giovanni Consorte e per cui Tronchetti Provera stesso lo vorrebbe far perseguire penalmente.
Colaninno oggi sarebbe interessato a entrare nell'operazione delle banche per far uscire Tronchetti da Telecom, acquistandone la sua quota in Olimpia, sia dal punto di vista finanziario, sia dicendo la sua in termini di gestione dell'azienda, magari prestandovi il suo braccio destro Rocco Sabelli, che è stato direttore generale durante la presidenza Colaninno.
A far pressioni perché Colaninno sia della partita sono i suoi vecchi amici D'Alema e Bersani, preoccupati che a fare la parte del leone nell'affare sia solo Giovanni Bazoli, banchiere molto vicino a Prodi.
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