Nel gennaio 1986 il primo virus per Pc si diffondeva tramite floppy disk.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 22-01-2006]
Sono ormai 20 anni che i virus dei Pc imperversano in tutto il mondo: era infatti il gennaio del 1986 quando Brain l'antenato di tutti i virus informatici colpì per la prima volta, diffondendosi attraverso i floppy disk. Rispetto alle minacce che girano oggi sul web, il vecchio Brain era relativamente poca cosa, ma ha comunque segnato l'inizio di un'escalation di cui nessuno, a oggi, può prevedere la fine.
Brain era un virus che infettava quella parte di un floppy disk (il boot sector) contenente informazioni necessarie all'avviamento del sistema operativo. Questo tipo di virus ha avuto una sopravvivenza relativamente lunga, all'incirca dal 1986 al 1995, estinguendosi infine insieme ai floppy disk.
Il fatto che la trasmissione del virus avvenisse solo via dischetto da computer a computer ovviamente ne rallentava molto la diffusione. Le cose cominciarono a cambiare nel 1995 con l'apparizione dei macro virus, che sfruttavano le vulnerabilità di Windows. Il periodo più cruento della loro diffusione durò all'incirca quattro anni, con un tempo di diffusione decisamente più rapido di Brain: circa 1 mese dal momento in cui un macro virus veniva scoperto a quando diventava un problema globale.
Nel 2001 i tempi si accelerano ulteriormente e da un giorno si passa a un'ora: una sola ora perché nuovi worm in rete come Blaster e Sasser riuscissero a infettare in modo automatico e indiscriminato qualsiasi computer connesso a Internet che non si fosse dotato di una idonea protezione. E la storia continua... Attualmente, sono oltre 150.000 i virus noti e il numero cresce ogni giorno.
A parte l'evoluzione "tecnica" e in un certo qual modo naturale - dei virus in questi 20 anni, quel che è più importante e grave è l'evoluzione delle motivazioni che muovono i virus writer.
"I creatori di virus si sono gradualmente trasformati da hobbisti a bande di autentici criminali organizzati per ottenere guadagni illeciti via web: ed è questo ciò che dobbiamo temere di più, anche perché questa tendenza non sembra mostrare segni di arresto", spiega Mikko Hypponen, capo dei laboratori di ricerca di F-Secure. "Ci sono già segnali che indicano che gli autori di malware stanno guardando alle reti wireless e ai notebook che le utilizzano come nuovo vettore per la diffusione automatica dei worm. Bisogna stare all'erta. I virus di cui ci ritroveremo a scrivere la storia tra altri vent'anni sicuramente saranno qualcosa di ancora completamente diverso da oggi, così come diversi saranno i loro bersagli... magari le case intelligenti... chissà!"
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