A un anno dal rilascio del browser più controverso, un po' di dati ottimistici e qualche paura.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-11-2005]
Al momento del rilascio della versione 1.0, a novembre dello scorso anno, Firefox (FF), il navigatore web di mozilla.org, ha avuto un gradimento eccezionale.
Poi ci sono stati una crescita mozzafiato negli ultimi mesi del 2004, una progressione leggermente più lenta nella prima parte del 2005, e infine un ulteriore rallentamento verso luglio, sfociato nella momentanea inversione di segno di settembre, di cui si è occupata un po' tutta la stampa internazionale.
Nelle ultime settimane, alcuni controversi indicatori sembrano accreditarne la ripresa nei confronti di Internet Explorer (IE).
Nei mesi successivi, il progresso è stato veramente poca cosa. Ci rallegriamo o no? Sulla questione le opinioni divergenti sono molte.
Da un lato c'è chi considera il risultato di mozilla.org una sconfitta, considerate le risorse impiegate, le aspettative della vigilia e il valore modesto dell'avversario, gravato da anni di mancato sviluppo. Dall'altro chi sembra accontentarsi di quello che passa il convento, e guarda al futuro con più ottimismo.
Alla XitiMonitor, società di analisi economiche, sembrano propendere per la seconda ipotesi, corroborando questa impressione con uno studio (in francese), riguardante in particolare l'Europa. I numeri sono di tutto rispetto: 32 nazioni e oltre 23 milioni di visite scrutinate sui siti campione.
Tra i dati più notevoli, quello della Finlandia, saldamente al primo posto con il 32% di utenti del panda rosso. Outsider a sorpresa, la Slovenia, con qualche decimo di punto di scarto.
Onorevoli piazzamenti per Germania (25,07%) e Repubblica Ceca (26,64%). L'Italia si situa nelle zone basse della classifica, col suo misero 11% scarso, ben al di sotto della media europea, al 16,75%, che, per inciso, è il più alto valore tra i continenti.
Altra ricerca interessante è quella che riguarda i giorni in cui FF tocca il massimo utilizzo. La percentuale è più alta di domenica, forse a causa della maggiore propensione al cambiamento degli utenti tra le mura domestiche.
Anche gli ottimisti analisti di XitiMonitor non possono nascondere la realtà: il rallentamento deciso della seconda metà del 2005 è sotto gli occhi di tutti. Forse non si può parlare di inversione di tendenza, ma di risultato modesto certamente sì.
Non sappiamo se il fatto si debba all'aver raggiunto lo zoccolo duro di IE. Oppure quanto conti il disamoramento di molti seguaci del free software, dovuto alle scelte di mozilla.org, come la creazione della corporation, l'accordo commerciale sempre più stretto con google, la presenza inquietante di Ito san nel board della fondazione.
La domanda fondamentale è: quando uscirà IE7, che ne sarà del risicato 11 % di Firefox?
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