Il sindacato svizzero OCST denuncia lo sfruttamento di lavoratori italiani nei call center del Canton Ticino.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-04-2013]
Nella vicina Svizzera è forte la contestazione del cosiddetto dumping contrattuale, ossia quella concorrenza sleale realizzata sfruttando la disponibilità della manodopera italiana a lavorare a stipendi ridotti rispetto a quelli pretesi dagli svizzeri.
Il fenomeno coinvolge anche i call center: l'OCST, sindacato del Canton Ticino, ha denunciato il caso di due aziende che assumerebbero il personale tramite agenzie di collocamento italiane, per call center dedicati alla clientela italiana, ma aperti a Chiasso unicamente per convenienza fiscale.
Il personale frontaliere (che, cioè, lavora in Svizzera ma vive in Italia), dopo aver ottenuto il permesso di lavoro, verrebbe costretto a firmare una dichiarazione secondo la quale lo stipendio netto in franchi svizzeri è versato in euro con un cambio di 1,52 franchi contro euro (il cambio ufficiale attuale è di circa 1,2 franchi svizzeri per un euro).
Nella seconda azienda sarebbe in vigore il medesimo meccanismo, ma in questo caso i salari sarebbero cambiati a 1,44 franchi svizzeri per un euro.
Il sindacato svizzero chiede dunque che contro questo abuso vengano presi provvedimenti esemplari.
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