Si chiamano Kopimisti e venerano la condivisione dei file: lo Stato li ha appena riconosciuti ufficialmente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-01-2012]
Nonostante la Svezia, patria di The Pirate Bay, possa dare l'impressione di essere particolarmente tollerante verso chi condivide materiale protetto da copyright, le leggi contro i "pirati" vigono lì come altrove.
Un gruppo di accaniti condivisori, guidato dallo studente di filosofia Isak Gerson, ha trovato un sistema che, nel tempo, potrebbe creare non pochi problemi a chi vorrebbe rendere più aspre le pene per chi copia materiale protetto: far riconoscere ufficialmente il file sharing come una religione.
Nel 2010, Gerson ha fondato la Chiesa Missionaria del Kopimismo, il cui nome deriva da Kopimi (che si pronuncia come l'inglese copy me, ovvero copiami) e ha come simboli sacri CRTL+C e CTRL+V (le scorciatorie di tastiera per il copia e incolla).
La forma di preghiera e meditazione tipica dei Kopimisti è, chiaramente, la copia e la condivisione di file.
Dopo due tentativi andati a vuoto, la Chiesa del Kopimismo è riuscita a farsi riconoscere dallo Stato svedese come religione ufficiale e spera che ciò permetterà a molti "criptokopimisti" di uscire allo scoperto: «Credo che altre persone avranno il coraggio di farsi avanti come Kopimisti. Forse non in pubblico, ma almeno con chi è loro vicino» ha dichiarato Gerson. L'articolo continua qui sotto.
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Naturalmente, non basta dichiararsi kopimisti per evitare qualsiasi conseguenza legale, se ci si dà alla condivisione di materiale protetto dal diritto d'autore; tuttavia Isak Gerson spera che il nuovo status del kopimismo venga tenuto in debita considerazione durante le prossime discussioni in merito al Parlamento svedese.
Intanto, il kopimismo ha ricevuto l'approvazione di Peter Sunde, uno dei fondatori di The Pirate Bay, il quale ha rivelato di essere in realtà da tempo interessato alla possibilità di far passare il file sharing come religione per poter sfruttare le protezioni previste dalla legge svedese.
Ironicamente, secondo quanto dichiarato da Sunde l'inizio del kopimismo sarebbe da imputare a Monique Wadsted, un avvocato della MPAA (l'associazione dell'industria cinematografia americana) che, nel 2007 o nel 2008, avrebbe dichiarato che coloro che difendono il file sharing «sono soltanto poche persone, ma molto rumorose. Sono un culto. Si fanno chiamare kopimisti».
Questa dichiarazione spinse Sunde a «riflettere su quali potrebbero essere i benefici se considerassimo ciò che facciamo un movimento religioso»: in Svezia - spiega ancora Sunde - chiunque può dare vita a una religione, a patto che dimostri che il movimento è organizzato. La realtà che nasce ottiene maggiore protezione rispetto, per esempio, ai gruppi politici.
Tra i vantaggi, ci sarebbe la riservatezza delle comunicazioni: se - ipotizza Rick Falkvinge, fondatore del Partito Pirata - ciò che si racconta ai rappresentanti delle religioni è protetto da un segreto che anche la legge rispetta (con pene severe per chi lo viola), allora una religione che considera la copia di file un atto sacro richiede che nessuno possa spiare questo atto, rendendo di fatto impossibile la raccolta di prove circa la condivisione di materiale pirata.
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