Il software libero è un diritto costituzionale

La Regione Piemonte batte il Governo. Aveva legiferato sulla preferibilità del free software rispetto a quello proprietario.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-04-2010]

cfs

Sonante affermazione di legittimità dell'Open Source anche nell'uso quotidiano per le amministrazioni pubbliche, compresa la preferibilità del medesimo anche in caso di share alike perché non viene violata alcuna norma relativa alla libera concorrenza.

E' infatti in gioco una intrinseca caratteristica giuridica del software - rileva la Corte Costituzionale investita della questione - e non una specifica tecnologia che favorirebbe i programmi open source rispetto a quelli proprietari, per cui la scelta dell'una o dell'altra soluzione riguarda specificamente soltanto la volontà dell'utente.

La caratteristica è ben evidenziata nell'accordo negoziale, cioè della "licenza d'uso" secondo il quale l'autore rinunzia a qualunque diritto sull'opera che può essere utilizzata da chiunque, in qualsiasi modo e senza vincoli temporali, anche modificando i sorgenti purché essi rispettino il vincolo della libera disponibilità a tutti anche delle modifiche apportate.

Il motivo della contesa, sollevata dall'Avvocatura dello Stato per conto del Governo, si basava surrettiziamente sul presupposto che lo "share alike" (cioè letteralmente condividi con le stesse modalità fosse incompatibile con il "pluralismo informatico" voluto dai legislatori regionali, mentre probabilmente erano in gioco interessi diversi e cioè quelli di privilegiare gli interessi di alcune industrie produttrici di software commerciale.

Il software libero - come ha stabilito la pronuncia della Corte - ha invece vita autonoma e le licenze "copyleft" non possono essere contrabbandate per "assenza di diritto d'autore" e quindi ipotizzarsi un possibile danno per i produttori di programmi proprietari; la scelta del software libero è senz'altro un diritto protetto dalla Legge suprema dello Stato.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 9)

Il passaggio all'open per i software tipo office non sarebbe così vantaggiso (nel senso che il risparmio sarebbe poco). Purtroppo il problema sono i programmi proprietari di gestione, fare il porting sulle altre piattaforme avrebbe un costo enorme (idem se si volesse passare dall'attuale tecnologia closed ad un'altra sempre closed). Leggi tutto
12-4-2010 01:28

qualcuno è in grado di fare una stima di quanto si risparmierebbe la P.A. se abbandonasse il sw proprietario e passasse all'open??
8-4-2010 14:54

problema politico? Leggi tutto
7-4-2010 12:02

Giusto o sbagliato che sia, si sono scordati d'includere il fatto nella pubblicità preelettorale, magari nella convinzione che invece di magnificare i WC sibaritici di casa propria fosse più appagante (ed elettoralmente redditizio) cercare di fare la pipì sulla scarpe degli avversari.
7-4-2010 11:04

ahhaha non so se ridere o piangere. Leggi tutto
6-4-2010 10:01

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
L'Italia e gli italiani sono pronti per il (video)gioco online?
I giocatori sarebbero anche pronti, ma il problema è il digital divide. Senza una connessione broadband il gioco online è una chimera.
In Italia più che in altri paesi ha ampia diffusione la pirateria. Il fatto che buona parte dei giocatori utilizzi prodotti contraffatti limiterà la crescita dell'online gaming.
Barriere linguistiche e ritardi nella diffusione di giochi e tecnologie online ci hanno penalizzato nel passato, ma oggi le possibilità di sviluppo sono rosee.
Non ci sono barriere tecniche, ma solo culturali. Il videogioco è tradizionalmente visto come un prodotto da fruire individualmente o in compagnia di amici.
La comunità di giocatori online italiana non ha nulla da invidiare per qualità e quantità a quelle degli altri paesi.

Mostra i risultati (819 voti)
Novembre 2024
WhatsApp, la trascrizione dei messaggi vocali è realtà
La vecchietta digitale che fa perdere tempo ai truffatori telefonici
La punteggiatura è morta: l'ha uccisa l'iPhone
Elon Musk e l'attacco ai giudici italiani
D-Link, falla in migliaia di NAS non sarà mai corretta
L'app per aggiornare a Windows 11 anche i PC non supportati
Lo script per aggirare i requisiti hardware di Windows 11
Windows, ora si può accede allo smartphone senza il cavo USB
Ottobre 2024
San Francisco, 200 milioni per liberare la metropolitana dai floppy disk
WhatsApp semplifica i contatti e si prepara a supportare i nomi utente
Windows 11 24H2, bug a non finire
Windows 11 24H2 occupa un sacco di spazio su disco
Bucato l'Internet Archive, sottratti i dati di 31 milioni di utenti
Google rimuove Kaspersky dal Play Store
Ecco Office 2024, con un nuovo aspetto e senza abbonamento
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 25 novembre


web metrics