Le maggiori banche faranno da test alla legge sull'azione collettiva entrata in vigore all'inizio del 2010; sarà possibile sorvegliarne lo svolgimento dal sito del Ministero per l'innovazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-01-2010]
Varata in fretta e furia dal governo uscente in occasione della Finanziaria per il 2008, con il solito guazzabuglio di norme illegibili o di fatto inapplicabili, e più volte rinviata, la vecchia normativa aveva il difetto di privilegiare l'azione esclusiva degli organismi di rappresentanza dei cittadini, cioè di fatto i soli sindacati o le maggiori associazioni dei consumatori.
Si tratta di organizzazioni in larga misura politicizzate e quindi di solito poco attente agli interessi collettivi, se non nell'ottica dei propri organismi direttivi ed autoreferenziali; quanto alla difesa degli interessi singolarmente lesi, manco a parlarne: l'azione era impossibile ex lege, essendo l'azione riservata ai suddetti "organismi rappresentativi".
C'è da dire che probabilmente il legislatore ebbe a temere che un popolo tradizionalmente litigioso come il nostro, avendo a che fare con una burocrazia scassata, con una classe di commercianti impuniti e con un sistema bancario e assicurativo percepito cone fraudolento, avendone il mezzo avrebbe prodotto lo scoppio contemporaneo di centimaia di migliaia di vertenze che non sarebbero state fronteggiabili neppure da un sistema di salvaguardia sociale ben più agguerrito del nostro.
Un altro limite consisterà nella sospensione del giudizio quando esista un ricorso amministrativo nel merito; e ciò, anche se comprensibile, è un vero peccato, perché sembrerebbe sottrarre di fatto tutte le possibili azioni avverso Equitalia e le sue ormai storiche "bollette pazze": potrebbe essere sufficiente il contenzioso su un singolo fatto per bloccare l'azione delle associazioni di categoria.
Si apre per altro da oggi la possibilità dell'azione del singolo cittadino, alla quale possono liberamente associarsi altri singoli danneggiati; innovazione notevole, anche perché sino a ieri i burosauri sostenevano che, in tema di ricorsi amministrativi, ogni interessato doveva farsi parte diligente istituendo un contenzioso a parte per la difesa dei propri interessi lesi.
Comunque, al di là dei probabili difetti dal sistema, da provare e verificare sul campo, il ministro per l'Innovazione sostiene che i giudizi saranno rapidi e l'iter trasparente, compresa la pubblicazione sul sito web del ministero; e i primi a farne le spese saranno i maggiori istituti bancari italiani, chiamati a rispondere del danno ai propri clienti in quanto, come ultimamente emerso, le vessatorie "commissioni sul massimo scoperto" sono state sostituite da una serie di balzelli più o meno nascosti ma superiori nel complesso di diversi ordini di grandezza alle suddette commissioni .
Solo il tempo potrà dire se il danno, oggi quantificato in almeno un paio di miliardi di euro, in caso di vittoria farà la stessa fine del famoso rimborso a seguito delle sentenze sull'anatocismo (interesse composto); ma è indubbio che forse oggi è stata posta la prima pietra a un ammodernamento del "sistema Italia" per allinearlo, almeno in (piccola) parte alle esigenze di una moderna economia basata sulla libera concorrenza.
Bankitalia permettendo, visto che gli organi direttivi dell'Istituto di controllo sono formati - e controllati - proprio dai manager delle banche che dovrebbero essere sorvegliate.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
digirun