Nonostante il parere contrario della Corte di Giustizia, il governo ha emanato un decreto che rende obbligatori i famigerati contrassegni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-04-2009]
I bollini Siae non piacciono né all'Europa né alla Corte di Cassazione né ai tribunali chiamati a giudicare i casi in cui detti bollini non sono stati applicati: sembrerebbero pareri autorevoli di cui tenere conto ma il governo dev'essere di tutt'altro avviso.
Lunedì 6 aprile è apparso sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 febbraio 2009 n. 31 che - come si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Siae - "stabilisce l'obbligatorietà del contrassegno Siae da apporre sui supporti fono-videografici, multimediali e su quelli contenenti programmi per elaboratore".
In barba alla giurisprudenza, dunque, i bollini ci vogliono: in caso contrario si configura una violazione della legge sul diritto d'autore; in parole povere, si passa per pirati.
"È uno strumento insostituibile" - continua Assumma - "a favore degli autori, degli editori, dei produttori e dei distributori, ma soprattutto dei consumatori. Questi ultimi infatti in presenza del bollino vengono posti nella condizione di sapere se compiono un acquisto in regola con la legge".
Curioso come proprio tra i soggetti che la Siae pretende di proteggere - in primis i consumatori, ma anche diversi autori - ce ne siano molti che considerano il bollino un inutile balzello.
Ancora di più stupisce - o dovrebbe stupire - come le decisioni della Corte di Giustizia Europea vengano sostanzialmente ignorate ogni volta che fa comodo a qualcuno.
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